Si tratta di uno di quegli incidenti di gioco che capitano tante volte durante una gara, eppure quello in cui è incappato Osimhen non è stato decisamente come gli altri. Una ventina di fratture allo zigomo e l’occhio sinistro che è finito fuori dall’orbita e per pochissimo non è stato oggetto del colpo con la nuca di Skriniar, non sono certo un buon biglietto da visita con cui presentarsi.
Un intervento chirurgico molto delicato
È stato il prof. Tartaro, specialista di chirurgia maxillo-facciale, ad operare Victor Osimhen, per la riduzione delle fratture legate al terribile impatto durante lo scontro di gioco aereo con il difensore dell’Inter.
Ebbene, uno degli aspetti che sono stati maggiormente sottolineati da parte del prof. Tartaro, è stato quello relativo alla violenza di un simile impatto. Condizioni, quelle dell’attaccante ex-Lille, che sono state fin da subito parecchio preoccupanti, a maggior ragione per via del fatto che, come sottolineato dal tecnico del Napoli Luciano Spalletti, già a fine partita non riusciva più non riusciva più ad aprire l’occhio sinistro.
Il motivo per cui Osimhen fin da subito dopo l’impatto ha fatto una grandissima fatica a vedere dall’occhio sinistro deriva dal fatto quest’ultimo è quasi finito al di fuori dell’orbita. Un esotrauma, come viene definito in gergo medico, a tutti gli effetti, e non solo una dislocazione come si temeva in un primo momento.
Lo schiacciamento dell’orbita ha reso tutto più complicato, soprattutto per via del fatto che l’osso malare è stato oggetto di una notevole serie di micro-frammentazioni. Insomma, una ventina di fratture in totale, per cui durante l’operazione si è dovuto applicare vari punti sul volto dell’attaccante nigeriano.
Nel corso dell’operazione chirurgica, lo specialista e il suo staff hanno dovuto inserire qualcosa come 16 viti e 5 placche nel volto del bomber nigeriano. Aspetti che permettono di spiegare alla perfezione quanto fosse grave la situazione, ma da un certo punto di vista a Osimhen poteva andare anche peggio. Ora dovrà stare fermo all’incirca per tre mesi, anche se tali tempistiche si potrebbero ridurre con l’uso di una mascherina protettiva, in fase di valutazione che ad ogni modo dovrà essere realizzata e progettata in base alle caratteristiche fisiche del volto di Osimhen.
Salta anche la Coppa d’Africa
Se le tempistiche legate al rientro in campionato ormai sono decisamente facili da intuire, visto che i tifosi azzurri rivedranno Osimhen solamente nel 2022, c’è anche una grande attenzione circa la partecipazione a una competizione a cui l’attaccante nigeriano tiene davvero tantissimo, ovvero la Coppa d’Africa.
Infatti, se le ipotesi più pessimistiche mettono in evidenza come il rientro di Osimhen potrebbe slittare addirittura a fine marzo, è chiaro che difficile pensare al bomber nigeriano pronto per rispondere alla convocazione con la maglia della sua Nazionale per affrontare una competizione così importante.
Il prof. Tartaro ha messo in evidenza come il recupero, sia in termini fisici che di riabilitazione di Osimhen, avverrà sotto lo sguardo attento e professionale del responsabile medico del Napoli, ovvero il dott. Canonico e del suo staff. D’altro canto, ha chiarito anche come sarà veramente complicato, anzi quasi impossibile, vederlo in campo per la Coppa d’Africa.
Infatti, nel corso delle prossime settimane servirà valutare con grande attenzione come risponderà il volto di Osimhen e le strutture ossee e nervose alla ricostruzione chirurgica. Servirà, in modo particolare, prestare la massima attenzione alle condizioni dell’orbita, così come del nervo, dal momento che la cavità oculare ha assunto inevitabilmente dimensioni inferiori e l’occhio è fuoriuscito dall’orbita per colpa del tremendo impatto con Skriniar. Insomma, c’è ben poco da fare, se non avere tanta pazienza e prudenza: un imperativo non solo per lo stesso attaccante nigeriano, ma anche chiaramente per i tifosi azzurri e per Spalletti, che dovrà trovare un sistema per sostituirlo per così tanto tempo.