Nella vita di ciascuno di noi capita, talvolta, di avere necessità di un po’ di liquidità per far fronte a spese impreviste o concedersi, perché no, qualche piccolo “lusso”. Se la somma non è particolarmente elevata, rivolgersi al mondo del credito risulta assai oneroso: dal riconoscimento del tasso d’interesse alle varie commissioni presenti in ogni prestito, il rischio di sborsare una somma non esigua è particolarmente elevato.
Esiste la possibilità, però, di poter ottenere liquidità senza dover ricorrere all’indebitamento, sfruttando alcuni oggetti preziosi, talvolta non più utilizzati, che possono essere funzionali all’ottenimento di un po’ di denaro. È il caso, ad esempio, di tutti quei gioielli o oggetti bagnati d’argento, un nobile metallo che in molti casi possediamo e può rivelarsi un prezioso alleato per adempiere alla nostra necessità di liquidità.
Pesatura dell’argento, momento di rilevante importanza
Il primo passo, per quanto ovvio, è quello di rivolgersi a professionisti seri, esperti e qualificati che con strumentazione specifica sono in grado di rilevare la presenza effettiva dell’argento nell’oggetto e fornire, poi, una valutazione reale del bene prezioso che vogliamo vendere.
La serietà di questi intermediari, inoltre, la si evince anche nella fase della pesatura dell’argento: la bilancia, che dev’essere ovviamente a norma, deve essere rivolta verso il venditore, in modo che lo stesso possa verificare l’indicazione del peso. Questa operazione dev’essere effettuata direttamente in negozio, davanti ai nostri occhi, in modo trasparente e cristallino: il peso ottenuto, infatti, sarà quello utilizzato per stimare il valore del bene argentato.
L’intermediario, che deve necessariamente richiedere i documenti d’identità del potenziale venditore, deve redigere un preventivo dove devono essere indicati tutti i dati essenziali del metallo: caratura, peso e descrizione del bene; inoltre, nel medesimo devono essere indicate le modalità di pagamento, tenendo presente che le operazioni in contanti possono essere regolate sino ad un massimo di €.499,00,
Il preventivo, quindi, svolge un ruolo centrale nella decisione di affidarsi ad un compro oro. Ed è diritto di ogni cittadino farselo redigere nel momento in cui avvia la trattativa di compravendita con un operatore del settore, avendo cura di leggere adeguatamente il modulo privacy, da sottoscrivere obbligatoriamente per il trattamento dei propri dati personali.
Come desumere il valore dell’argento
È utile sapere, inoltre, che l’unica commissione che può essere inclusa nel preventivo è quella relativa alla marca da bollo, pari a €.2,00 per le operazioni regolate per un importo superiori a €.77,47. Tutte le altre commissioni, fatti salvi i casi in cui siano indispensabili delle “operazioni particolari” sull’argento da vendere, non sono contemplate dalla normativa vigente.
Questo documento, di conseguenza, non può essere reputato un “optional”, ma uno strumento indispensabile per comprendere la serietà dell’intermediario e se opera rispettando quanto previsto dal legislatore, oltre a comprendere, tangibilmente, quanto potremmo incassare della vendita del nostro bene prezioso.
Per comprendere quanto valga l’argento, è opportuno essere a conoscenza che la valutazione dell’argenteria si differenzia in base alla percentuale d’argento presente nel bene o nell’oggetto oggetto dell’operazione di compravendita. La valutazione, in questo caso, può essere facilmente reperita anche tramite la grande rete telematica, in siti che offrono la quotazione dell’argento aggiornata in “real time”.
Il valore dell’argento si differenzia in tre macrocategorie: titolo 999 rappresentato dai lingotti, ovvero sia l’argento più puro (la lega d’argento è formata da 999 leghe su 1000); titolo 925 ossia l’argento utilizzato per gioielli e argenteria (composto da 925 parti argentate su 1000); titolo 800 rappresentato dall’argento più comune, quello, per intenderci, utilizzato per l’argenteria (composto da 800 leghe su 1000).